Tuesday, May 07, 2013

CELEBRATION OF THE DAY OF EUROPE 2013 IN TORINO (ITALY)




 

Thursday, 9th of May 2013
15.30-18.30 
Comune di Torino,
Sala Norberto Bobbio 
Curia Maxima
Via Corte d'Appello 16
Torino



Like all other years, the associations of our Territory who are more attentive to reflections on the future of our City within Italy and the World, celebrate, on May 9th, the Schuman declaration of 1951, to be considered as the starting point of European Integration.
 
Nobody is more aware than we are of the broad debate necessary to sort out the reasons of the present decline, as well as fo r suggesting solutions and for finding an escapeway.



As a consequence, we cannot be suspected of being  Euro-optimist. However, we cannot, either, join the chorus of euro-skepticals. Indeed, we do believe that, despite of all and of everybody,Europe is, at the end of the day,  the winning case. If Europeans will be sufficiently harsh and clever to go on in its pursuit notwithstanding all failures and mistaskes, it will prevail at the end.



We have chosen, this year, for celebrating the Day of Europe,a  theme which could appear, to somebody, at least embarrassing. We are dealing, here, about a new vision of the relationships with immigrants. Such new vision has, as its starting point,the acknowledgement of the fact that, in the present overall structural crisis,only a substantiasl increase of exchanges with new world cultures and economies will allow a revitaslisation of our society and culture.






GIORNATA DELL’ EUROPA 2013

GIOVEDI’ 9 MAGGIO  2013
COMUNE DI TORINO
SALA NORBERTO BOBBIO,“CURIA MAXIMA”
VIA CORTE D’ APPELLO n. 16
Torino
Incontro sul tema
QUALE FUTURO PER L’EUROPA?
IL RUOLO DELLE COMUNITA’ IMMIGRATE

Istituto Confucio Associazione Culturale Diàlexis ANGI Associazione Nuova Generazione italo-Cinese Associazione Culturale “Il Laboratorio”    Associazione Poesia Attiva  Casa Editrice Alpina Movimento Cristiano dei Lavoratori Puzzle Riflessi Fluidi Associazione Concretezza Sociale, Associazione Elvio Pertinace, Associazione Flacara

Come tutti gli anni, le  Associazioni del Territorio più attente alla riflessione sul futuro della Città commemorano, il 9 maggio, l’anniversario della Dichiarazione di Schuman del 1951, considerata il punto di partenza del processo di integrazione europea.



Abbiamo scelto, quest’anno, per celebrare la Giornata dell’ Europa, un tema principale che potrà, a taluni, apparire quanto meno “spiazzante”. Vale a dire una nuova visione dei rapporti con le comunità migranti, la quale parta  dal riconoscimento del fatto che, stante la crisi strutturale generalizzata dell’ Europa, è solo dall’ incremento dell’ interscambio con le nuove economie e con le altre culture  mondiali che potrà venire un rilancio della nostra società e della nostra cultura.



Saremmo lieti di discuterne con Voi   in occasione della celebrazione della Giornata dell’ Europa da noi organizzata, come ogni anno, il 9 maggio, che si terrà, quest’anno. presso la Sala Norberto Bobbio elle Colonne del Municipio della Città di Torino, in Via Corte d’Appello n. 16 (Curia Maxima).




PROGRAMMA

15,30 Apertura dei lavori da parte del Presidente del Consiglio Comunale di Torino , Giovanni  Maria Ferraris
Registrazione delle Associazioni
Ore 15,50  PARTE GENERALE: LA CITTA’ NELLA CRISI: UNO SGUARDO ALL’ EUROPA E AL MONDO
Riccardo Lala- Editore ,Alpina s.r.l.: Introduzione: Le comunità straniere nel nostro Territorio, una risorsa imprevista
Saluto delle Autorità e  delle Associazioni promotrici (Bruno Labate, Poesia Attiva- Donato Ladik, Ass.Publio Elvio Pertinace,Roberta Ottaviani, Le antiche radici-i Celti)
Luca Calcagno, Il Laboratorio: La poesia,collante dell'Europa
Diego Mele  Assessore alla Cultura del Comune di Casalborgone: Diffusione della cultura europea sul territorio
Carmagnola Mauro,Movimento cristiano dei Lavoratori: La Festa europea dimenticata
Marco Margrita, Puzzle: Giornalismo europeo
Marco Casazza, Ricercatore dell’ Università di Torino:L’esilio della verità

Ore 17,3 0 LE COMUNITA’ IMMIGRATE  E IL RILANCIO DELLA CITTA’ E DELL’EUROPA
Prof.ssa GAO Huiyi,Direttrice  cinese dell’ Istituto Confucio di Torino, Saluto e breve presentazione
 CHEN Ming, presidente ANGI Saluto e breve presentazione
 Federica Onnis, Consigliere ANGI",Il Profilo del turista cinese"

Petre Cristea- Ass. Romena- Ensamble Flacara: L’organizzazione internazionale delle comunità rumene: un contributo  all’ unità dell’ Europa.

Domande e dibattito


Wednesday, May 02, 2012

GIORNATA DELL’ EUROPA 2012

Alpina e Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019

GIORNATA DELL’ EUROPA 2012

Rilanciamo l’ Italia e l’Europa con la cultura

MERCOLEDI’ 9 MAGGIO

CIRCOLO DEI LETTORI

VIA BOGINO n.9,

Torino

Ore 9,25 -12,30; 14,00-18,30

sito http://www.torino2019.eu; AICCRE; Associazione Culturale Diàlexis; Centro Studi Gobetti; Gioventù Federalista Europea; Alpina Srl; Movimento Federalista Europeo; Poesia Attiva; Forum Italo Marocchino per le Relazioni Bilaterali; Premio Pertinace; Centro Einstein di Studi Internazionali; Edizioni Genesi; Movimento Cristiano Lavoratori; Terrainvague – Culture du Monde en Français -; Il Laboratorio Associazione Culturale; Centro Culturale Italo-Arabo Dar al-Hikma; La Terza Isola Associazione Culturale; IPALMO Nord-Ovest; Associazione Laica di Etica Sanitaria; Istituto “Paralleli”; associazioni culturali Immagine per il Piemonte, Art&lirica, IPSEG, Flacara, Puzzle-Richiami Fluidi, Concretezza Sociale, Valle Sacra e Tesoriera.


Nel contesto della crisi economica mondiale, due parole-chiave stanno emergendo con sempre maggiore insistenza: “Cultura” e “Europa”.
Con la cultura, si tenta, giustamente, di ovviare, almeno, agli effetti più macroscopici della crisi: l’incapacità della politica di gestire i processi economici; la perdita di posti di lavoro qualificati, ecc…L’Europa  viene percepita, a sua volta, impropriamente, a nostro avviso, come quella divinità crudele e imperscrutabile a cui occorre continuamente sacrificare benessere e tradizioni, pur di essere aiutati a sopravvivere in un mondo sempre più difficile.
E’ raro che i due concetti di cui sopra vengano posti in relazione fra di loro, immaginandosi, per esempio -come, invece, secondo noi, è semplicemente ragionevole pensare- , che la cultura ci aiuti a comprendere l’ Europa, e che l’ Europa ci permetta, a sua volta,  di salvare, rafforzare e diffondere le nostre culture.
Il 9 Maggio, tutte le grandi città d’Europa, specie quelle di cultura, colgono l’ occasione della ricorrenza della Festa dell’ Europa per compiere un siffatto esercizio di riflessione. Dopo i tanti convegni dedicati a “Salvare la cultura in Italia” e a  “Salvare la cultura nella città”,  l’idea distintiva di questo nostro convegno sarà quella di dedicare una giornata di confronto e riflessione ad esplorare  in che misura, nel progettare il rinnovamento della cultura come forma di rilancio dell’economia e della società, tutti i piani dell’ attività culturale siano, fra loro, interconnessi. Una cultura europea non potrà sopravvivere  qualora non sappia conquistarsi un ruolo  nell’ ambito di quella mondiale; a sua volta, la cultura italiana potrà  essere sviluppata e promossa efficacemente solo in stretto coordinamento con l’ Europa; infine, i singoli territori italiani, come per esempio Torino e il Nord Ovest, potranno fare, della cultura, uno strumento di promozione delle loro società solamente nella misura in cui essi sappiano inventarsi un loro modo specifico di raccontare le culture europea e italiana.
La giornata si colloca a ridosso della riunione del Consiglio del Ministri dell’ Unione Europea del 10 Maggio, dedicato all’istruzione, alla cultura, al turismo e allo sport, e ha, pertanto, l’ambizione di fare pervenire un messaggio forte della società civile ai vertici dell’ Unione Europea.
La giornata di lavoro è stata concepita per permettere il manifestarsi a tutte le voci che abbiano comunque qualcosa da dire, in modo tale da toccare, progressivamente, tutti i livelli dell’attività culturale- partendo dai più generali fino a giungere alle problematiche specifiche della nostra città e del nostro territorio, quali, in primo luogo, quella della candidatura della città a Capitale Europea della Cultura per il 2019-.
Con l’occasione, si  parlerà anche dei due libri che la Casa Editrice Alpina ha dedicato alla cultura a Torino, e, in particolare, del più recente di questi: Torino, snodo della cultura europea.
Crediamo che questo costituisca il migliore contributo che possiamo dare al rilancio della cultura nel nostro territorio, e anche il miglior modo per celebrare, come cittadini,  la Giornata dell’ Europa.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

9,25 Registrazione dei partecipanti e saluto di Antonella Parigi a nome del Circolo dei Lettori, di Vito Bonsignore a nome del Parlamento Europeo, di Mircea Grosaru a nome del Parlamento della Repubblica di Romania e dell’ Associazione Roasit, e di Giampiero Leo, a nome del Consiglio Regionale del Piemonte.
9,50 Filmato di presentazione della Giornata e del comitato promotore

MATTINATA: CULTURA, EUROPA E MONDO

10,30 Tavola rotonda: Che cosa possono fare le politiche culturali italiana ed europea in un contesto mondiale?
Introduce:Franco Cardini, dell’ Università di Firenze
Ne discutono:
Ugo Perone, Assessore alla Cultura della Provincia di Torino
Walter Vergnano, Sovraintendente al Teatro Regio di Torino
Modera: Riccardo Lala, editore e scrittore
Ore 11,30 Domande e Dibattito
12,00 Giovanni Maria Ferraris ,Presidente del Consiglio Comunale della Città di Torino, presenta il libro “Torino, snodo della cultura europea”, delle Associazioni del Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019 (Casa Editrice Alpina)

POMERIGGIO:LE CULTURE DEL NORD-OVEST IN EUROPA

Ore 14,00 Inizio dei lavori. Relazione introduttiva e coordinamento di Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni dell’ unione Europea
Come favorire un rapporto vivo e autentico fra cultura locale ed europea, fra istituzioni e cittadini?
Ore 14, 15 Discussione del manifesto: La cultura per rilanciare l’Italia e l’ Europa
Introduce: Franco Cardini.
Ne discutono:
Luca Cassiani, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Torino
Riccardo Lala, per il Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019
Alfonso Sabatino, Segretario dell’ Associazione Italiana delle Regioni d’ Europa (AICCRE)
Bruno Labate, Presidente dell’ Associazione Poesia Attiva
Mauro Carmagnola, Presidente dell’ Associazione Culturale Il Laboratorio
Marco Margrita, dell’ Associazione Puzzle
Ore 15,00 Domande e dibattito

I progetti delle Associazioni, Istituzioni, industrie culturali del Territorio

Vanessa Carioggia, della Galleria San Federico, presenta la nuova rete televisiva culturale del Nord Ovest CanalArte
Chen Ming, Presidente dell’ Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese  presenta la mostra fotografica”Sotto lo Stesso Cielo”
Performance di musica cinese
Donato Ladik, del Premio Pertinace, presenta il libro “Energie da vendere: Appunti su tecnosfera, metabolismo urbano, crescita economica”, di Marco Casazza, Edizioni Cartman
Vincenzo Fiorito, dell’ Associazione La Tesoriera, presenta il videoclip “Divagare Pensando”
Petre Cristea, dell’Associazione Culturale rumena Flacara presenta La Romania ospite del Salone del Libro
Asociaţia Italienilor din România (Associazione degli Italiani di Romania) – RO-AS.IT, Presentazione del trailer del film “Dromul Italienilor” (“La Strada degli Italiani”)
Gruppo artistico ”I Rabdomanti” di Milano: performance di poesia di Maria Cascone, dall’ opera “Lemanialtrove” di Antonio Carafa
L’Euroregione Alpi-Mediterraneo: cultura, paesaggio, identità
Ore 15,40 Dominique Escribe, storico,conservatore aggiunto del Musée d’Art et Histoire de Nice (Masséna) presenta il Projet Intégré Eurorégion dell’Associazione Diàlexis
Ore 15,50 Marcello Croce, docente e scrittore: le culture del Nord Ovest e delle Alpi Occidentali
Ore 16,00 Roberta Ottaviani, di Poesia Attiva:Recital di poesia celtica
Ore 16,10  Bruno Quaranta ,giornalista: Presentazione del libro “Diario del Gran Paradiso”, di Anacleto Verrecchia, Edizioni Fogola

La cultura d’impresa per rilanciare il territorio

Ore 16,40 Antonio Accettura, Testimonianza del Gruppo torinese Avio sull’esperienza del nuovo lanciatore italiano ed europeo Vega , esempio di sinergie Torino-Italia-Europa  e pubblico-privato-Università.
Ore 17,10 Tavola rotonda: Come Sfruttare la cultura d’impresa per la crescita del territorio?
Ne discutono con:
Vittorio Marchis,docente di storia della tecnica del Politecnico di Torino
Francesca Bisaro, dell’ Associazione Italiana Giuristi d’Impresa, legale   di  Asja Ambiente Italia SpA
Guido Jacobacci, Presidente di Jacobacci & Partners
18,00 Domande e dibattito
Ore 18,30 Chiusura dei lavori



Alpina Srl
Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019

MANIFESTO
“LA CULTURA PER RILANCIARE L’ITALIA E L’EUROPA”

In connessione con la crisi economica mondiale, e soprattutto in relazione all’urgenza di non limitarsi a perseguire le attuali politiche meramente recessive, si sta sviluppando un movimento d’opinione volto a persuadere le Autorità a svolgere un’azione più incisiva per rilanciare non solamente l’economia, ma anche  le attività culturali che dello sviluppo economico sono il necessario presupposto  (come, per esempio, la Costituente della Cultura, promossa da Il Sole 24 Ore, o il manifesto We Are Europe, promosso da Ulrich Beck e Daniel Cohn Bendit).

Nell’attuale società post-industriale, LE ATTIVITA’ CULTURALI IN SENSO LATO - includenti, tra l’altro, la politica, le alte tecnologie, l’insegnamento, il management, i media, le professioni, l’ICT, il turismo, le professioni creative, la promozione del territorio, eccetera-corrispondono, oramai, a UNA GRAN  PARTE DELLA POPOLAZIONE E DEL PIL.

Domani, 10 maggio, i Ministri dell’ Unione Europea della Cultura, della  Pubblica Istruzione e del Turismo saranno riuniti a Bruxelles per importanti decisioni concernenti le future politiche comuni;

Affinché la cultura possa veramente servire  per rilanciare la società, occorrerebbe, a monte,UNA RIDEFINIZIONE DELLE CULTURE, DEGLI OBIETTIVI E DELLE MISSIONI, AI LIVELLI EUROPEO, NAZIONALE E LOCALE, DELLE ISTITUZIONI E DELLE POLITICHE, EVITANDO GLI ATTUALI MALINTESI E DUPLICAZIONI, E, IN PARTICOLARE:

-IL RUOLO DELLA CULTURA EUROPEA, quale parte della, ma anche in quanto distinta dalla, cultura mondiale, andrebbe rivisto, tenendo conto delle legittime ambizioni, ma anche delle effettive debolezze, dell’Europa (scoordinamento delle politiche culturali e tecnologiche nazionali ed europee, carenze nei settori delle altissime tecnologie e della cultura “mainstream”), fissando, alle prime, degli obiettivi precisi (recupero di attrattività a livello mondiale, maggior equilibrio nella bilancia commerciale delle produzioni di alta tecnologia e delle industrie culturali);

-IL SISTEMA SOVRANNAZIONALE EUROPEO nel suo complesso (UE, BCE, FEI, BERS, UEO, Consiglio d’ Europa, ESA, CERN, Università Europee, Istituto per la Formazione in Est Europa) dovrebbe superare i propri approcci miopemente settorialistici (Cultura, Innovazione, Fondi  Sociali e Strutturali, BEI, Istituto per la Formazione in Est Europa), in modo da far sì che l’Europa, in quanto massimo attore mondiale in campo culturale (cfr. natura e tradizioni, antichità e culture classiche, città medievali e rinascimentali, arte e letteratura moderne e contemporanee, creatività attuale, industriale e culturale) abbia finalmente un adeguato ritorno dall’adeguato sfruttamento delle proprie risorse; individuando una “governance europea della cultura, delle alte tecnologie e delle industrie creative”, che costituisca il primo tassello di un piano globale di europeizzazione del sistema socio-economico europeo (culture, aggregazioni di imprese, sistemi sociali), al di là dell’insuccesso della Strategia di Lisbona e dei limiti di Europa 2020;

-Inserendosi in tali sforzi dell’Unione Europea, L’ITALIA dovrebbe trovare il modo di valorizzare al massimo, coordinando maggiormente le attività dei Ministeri ed Enti operanti in campo culturale e scientifico (Presidenza del Consiglio,Economia, Istruzione , Beni Culturali, Esteri, Ambiente, Infrastrutture,Lavoro, Enti Locali, eccetera):

il proprio “soft power” culturale e morale, già solo quale antichissima civiltà, che costituisce per altro anche la non rinnegata “radice” dell’Europa e dell’Occidente;

la propria attrattività come luogo di residenza e di vacanze (per tutte le fasce di pubblico, ma soprattutto per quelle “alte”- da sempre fanatiche cultrici dell’ “Italian Way of Life” - cfr. Goethe, Stendhal, Wagner, Nietzsche, Gorkij, Pound-);

le proprie, neglette, competenze specifiche nell’area tecnico-scientifica (p.es.: ambiente, robotica, aerospazio, automotive). Si noti anche che, sui  recentissimi prestigiosi progetti europei che hanno visto l’Italia, e, parzialmente , il Piemonte, come protagonisti (Galileo, Vega, Lares LHC), non c’è stata, incredibilmente, alcuna seria campagna di informazione, né alcun serio dibattito pubblico, parlandosi anche qui, piuttosto, solamente di tagli ai finanziamenti;;

la propria offerta internazionale di prodotti culturali (letteratura, arte contemporanea, cinema, televisione, cultura tecnico-scientifica);

-i propri particolari legami con determinate aree extraeuropee (p.es.: Mediterraneo, America Latina,Est Europa);

-I SISTEMI LOCALI dovrebbero muoversi al meglio nel quadro sopra elencato, non solamente per sfruttare le opportunità offerte da quest’azione coordinata con una Governance degli Assessorati alla Cultura, al Turismo, all’Innovazione, al Commercio, alla Viabilità, al Territorio e all’Ambiente, ma anche per affermare una loro identità specifica, capace di orientare la riorganizzazione, al loro livello,  della cultura e della società in seguito alla crisi, evitando assurde sovrapposizioni come quelle che si stanno annunziando per i festival del cinema e i saloni del libro. Per esempio, l’”Euroregione allargata” Alpi Mediterraneo (cioè estesa anche a Sardegna e Corsica, forse Lombardia), che sarebbe  comunque la maggior destinazione culturale e turistica dell’Europa  (e, forse, del mondo intero), potrebbe conquistarsi ulteriori eccellenze nei settori degli studi europei e internazionali, delle tecnologie di punta, di nuovi modelli di sviluppo ambientale, del multiculturalismo, della riscoperta delle antiche tradizioni e del turismo intercontinentale, con particolare attenzione per i Paesi Emergenti.

Alla luce di quanto precede,

IL COMITATO DELLA SOCIETA’ CIVILE PER TORINO CAPITALE CULTURALE 2019 E LE ASSOCIAZIONI FIRMATARIE DEL PRESENTE MANIFESTO

INVITANO:

* I MINISTRI DELLA CULTURA, DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, dei BENI  CULTURALI,  della RICERCA SCIENTIFICA, del TURISMO E DELLO SPORT RIUNITI A BRUXELLES;

*le Istituzioni e le Associazioni Europee, nazionali e del Territorio

*tutti gli intellettuali ,associazioni e imprese culturali del Territorio,

a concepire e ideare (parallelamente alle auspicabili politiche europee e nazionali di rilancio dell’economia),  un “PIANO STRATEGICO MULTILIVELLO PER L’AREA ALLARGATA DELLA CULTURA”, che fissi,  finalmente, ai diversi livelli (europeo, nazionale, locale):

-le prorità e le competenze dei vari attori pubblici e privati;

 le varie forme giuridico-economiche entro le quali le diverse attività culturali vadano inquadrate (pubblico e privato, imprese culturali, intellettuali indipendenti, organi “trasversali” di governance, a livello europeo, nazionale e locale); regole obiettive per il finanziamento e  la promozione da parte di Enti pubblici e privati (sponsors, partners, mecenatismo); un quadro certo per questo   specifico mercato (gare, sovvenzioni, agevolazioni fiscali), e per il relativo relativo mercato del lavoro (diritto comune e regole specifiche per artisti, scrittori, ecc…), le indispensabili (ma oggi scarsissime) forme di cooperazione intraeuropea, nazionale e locale, sui mercati terzi (Istituti di Cultura Europea all’ Estero; “advocacy”; regole specifiche per i mercati culturali; ruolo delle Euroregioni), eccetera.

Quanto sopra meriterebbe di essere trattato in una serie di convegni sull’ EUROPA DEL TERZO MILLENNIO QUALE  TERRA DI CULTURA, che Torino, in quanto Snodo della Cultura Europea, si candida ad ospitare.
Torino, 9 maggio 2012
Firme .

sito http://www.torino2019.eu; AICCRE; Associazione Culturale Diàlexis; Centro Studi Gobetti; Gioventù Federalista Europea; Alpina Srl; Movimento Federalista Europeo; Poesia Attiva; Forum Italo Marocchino per le Relazioni Bilaterali; Premio Pertinace; Centro Einstein di Studi Internazionali; Edizioni Genesi; Movimento Cristiano Lavoratori; Terrainvague - Culture du Monde en Français -; Il Laboratorio Associazione Culturale; Centro Culturale Italo-Arabo Dar al-Hikma; La Terza Isola Associazione Culturale; IPALMO Nord-Ovest; Associazione Laica di Etica Sanitaria; Istituto “Paralleli”; associazioni culturali Immagine per il Piemonte, Art&lirica, IPSEG, Flacara, Puzzle-Richiami Fluidi, Concretezza Sociale, Valle Sacra e Tesoriera.


 

 Alpina srl     

  Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019

Salone Internazionale del Libro di Torino

11 maggio 2012

 

“Ore 19:00 

Spazio autori B

Intorno alle Alpi Occidentali/Autour des Alpes Occidentales Identità dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo


a cura di Alpina e del Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019
Intervengono: Paolo Bertolino, Maurizio Braccialarghe, Luca Cassiani, Dominique Escribe, Giovanni Maria Ferraris, Riccardo Lala, Gianni Oliva, Véronique Vouland Aneini”

La crisi economica e politica che scuote l’ Europa e il mondo sta ponendo sempre più in evidenza il sovrapporsi, se non il sostituirsi, alle  identità ottocentesche – ideologiche e nazionali-, di nuove identità, trasversali e multiculturali, come, per esempio, quelle europea e regionale.
All’interno di questa tendenza, la quale spinge a valorizzare l’”Europa delle Regioni”, emerge sempre più evidente il ruolo delle “Euroregioni”, vale a dire di quelle nuove realtà associative che uniscono fra di loro gli Enti Locali situati alle frontiere degli Stati europei. Nel caso del Nord-Ovest dell’ Italia, il ruolo dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo assume automaticamente un’ importanza centrale, in quanto questa parte dell’ Italia ha avuto, da sempre, legami strettissimi con la Francia Meridionale, la Svizzera e le isole del Mediterraneo (la Corsica “genovese”; il “Regno di Sardegna”, e, prima, “di Sicilia; le migrazioni, ecc..).”
La vicenda, tutt’ora in corso, della TAV, dimostra che la stessa dialettica fra diversi modi di “vivere” l’Euroregione è talmente sentita (anche se con modalità giustamente fra loro divergenti) dalle popolazioni, da creare un permanente focolaio di critica e di conflitto. Studiare l’ Euroregione dal punto di vista culturale è, forse, l’unico modo per  fare, degli inevitabili conflitti di un’area di frontiera come la nostra, un elemento di forza per rilanciare il nostro Territorio dal punto di vista culturale, sociale, economico e politico.
L’Associazione Culturale Diàlexis, con il supporto della Regione Piemonte, dela Casa Editrice Alpina e del Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019, ha lanciato un “Progetto Integrato Euroregione”, avente come obiettivo quello di fare conoscere questa realtà, attraverso tutti gli strumenti “culturali” disponibili (libri, conferenze, siti, documentari,ecc..).
L’obiettivo che stiamo perseguendo è quello di raccogliere tutte  le forze disponibili per il progetto (intellettuali, istituzioni, finanziatori, gruppi di base), disponibili a partecipare a un progetto finalizzato a fare della nostra Euroregione una realtà vivente, dai punti vista culturale, politico, economico, ma anche sociale e dei cittadini.
Punto di partenza, un’opera editoriale dedicata all’ Identità Euroregionale (“Intorno alle Alpi Occidentali”), e una pagina del sito htpp.//www.torino2019.eu, dedicata alla promozione dell’ Euroregione.
Ovviamente, l’obiettivo è quello di raccogliere, intorno al  “Progetto Integrato”, quante più adesioni possibile, in modo da generare, da un lato, una pluralità di attività culturali (p.es., documentari), e commerciali  (p.es., flussi di pubblicità), e dall’ altro,un vero e proprio movimento di opinione a favore di una più forte integrazione euroregionale.
L’incontro costituirà anche l’ occasione per presentare, al Salone del Libro, i volumi della Casa Editrice Alpina che trattano della cultura a Torino, e, i quali costituiscono, a loro volta, un necessario presupposto culturale per la costruzione di un progetto culturale dedicato all’ Euroregione.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

“TORINO, SNODO DELLA CULTURA EUROPEA”

A cura di Riccardo Lala

(Alpina, Torino, 2011)

IL 14 MAGGIO 2012, PRESSO IL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO, NELLO STAND DI PIEMONTELIBRI ,

ALLE  ORE 18,00

Presenta

Gianni Oliva


Gran parlare del problema del “salvataggio della cultura”. Tutti (autorità, intellettuali, istituzioni, eccetera) si sentono oramai non solo in diritto, bensì anche in dovere, di esprimere il loro parere circa “la crisi della cultura”, e anche circa l’urgenza che “la cultura costituisca uno stimolo alla soluzione dei problemi della società”.
E, tuttavia, ben raramente qualcuno si prende la briga, così come hanno fatto la Casa Editrice Alpina e le più di 40 associazioni del Comitato della Società Civile per Torino Capitale Culturale 2019, di fotografare la triste realtà della cultura nel Nord-Ovest, in Italia e in Europa, di analizzare le possibili soluzioni, di proporre dei rimedi, di incasellare uno dopo l’altro un certo numero di progetti concreti per un preciso territorio.
Tutto ciò non già in un’ottica autoreferenziale, e/o di autocompiacimento, e, neppure, nella rarefazione di un pensiero astratto, bensì calandosi  in una serie di ben precise scadenze politico-organizzative, quali, in primo luogo, un Manifesto “La cultura per rilanciare l’Italia e l’Europa” indirizzato al Consiglio dei Ministri dell’ unione Europea per la Cultura, l’Istruzione, la Ricerca e il Turismo, quale il “Progetto Integrato Euroregione”, sostenuto dalla Regione Piemonte e, infine, la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura, relativamente alla quale il Comune di Torino dovrà esprimersi ufficialmente entro l’anno prossimo, e che le più di 40 associazioni del Comitato per Torino Capitale Culturale 2019 sostengono a spada tratta da oramai quasi due anni con una serie di manifestazioni.
Per ulteriori informazioni cfr. http://www.torino2019.eu.

Tuesday, December 20, 2011

ZWEI DAMEN AUS DER DDR




Le culture di Angela Merkel e di Christa Wolf
Культу́ры Aнгелы  Меркель и Кристы Вольф 
Les cultures d’Angela Merkel et de Christa Wolf
Die Kulturen von Angela Merkel und Christa Wolf


The case has made it happen that, at the same time, in a moment when the general attention of the World was concentrated on Germany  because of the European crisis, which emphasizes the central role that this country  is playing more and more within the European Union, the death of the famous German storyteller Christa Wolf has recalled to the public opinion that the history of Germany is not composed just of the  one  of the Federal Republic of Germany, but includes also the one of the former German Democratic Republic (DDR), which was not  a limited construction of the Communist period, but included also the remnants of several ancient German traditions, such as the ones of the first Germans ( who assembled themselves in Mecklemburg), of the Slavic invasions in the Middle Ages (Leipzig is Lipica) , of the important cultural heritages of Saxony and of Prussia, i.e., of Luther, Kant, Hegel, Goethe, Marx and Nietzsche, a.s.o..
This helps us to utilize this opportunity for bending upon the intricacies of German identity, a composed one, including Central European, Atlantic and Eastern European influences, and, hence, a typical expression of “Europes’ two Lungs”.
The Western press is trying, in these days, to give us an explanation to the pèresent attitude of Germans rowards economy, which appears incomprehensible to the limited cultural background of both Western politicians and intellectuals, having recourse to their stylized German stereotypes: the rigidity of Lutherans, or  the roughness of Prussians.
In reality, the ideal of the defence of stability as the cornerstone of Euro goes back towards the pre-modern ideas of social harmony, typical of the German Bildungsbuergertum; it was emphasized by Juenger's ideological construction in “Frieden”, where he described  the adventure of the European construction as the result of a sort of  “Katharsis” of the German and European "hybris" during World War II, and was "codified" by the theories of “Ordoliberalismus” at the very beginning of the Federal Republic.
Angela Merkel's personal history is rather singular, so to point out at the fact that also Eastern German mindset is not so much different from the one of Western Germany.
She was the daughter of a Lutheran pastor who decided to migrate from Western Germany to the DDR (a thing which today seems unbelievable, but which was done by several German intellectuals, such as Thomas Mann, Hermann Bloch and Stefan Heym).
She was a  scholar in physic, and was politically engaged on the “Front der Jugends” (FDJ). This FDJ was a strange phaenomen. Whilst, as it is not so much known, in Eastern Germany the appearance of multipartitism was maintained under Communism, albeit the nationalist NDP, the liberal FDPD and the Christian CDU had just  a decorative role vis-à-vis the dominating communistic  “Sozialistische Enheitspartey” (SED), the joint youth organization of all political parties, the FDJ, was conceived since the beginning as a unitarian movement, including, expressly, many Christian intellectuals.
Angela Merkel was one of these youths.
During the transition phase which led from the DDR to the unification into FRG, Angela Merkel entered the Eastern Christian CDU Party, obtaining the confidence of Tomas de  Maizière, the CDU politician which had ruled the party  during the DDR period under the hegemony of SED.
When the “Eastern” and the “Western” CDU  merged, Angela Merkel entered into the  Helmut Kohl'sstaff , and became his successor not much later. At the end, Merkel’s politics results to be not so much different   from the one of Kohl.
What is different, is the public opinion in Germany of today, which, as a consequence of 20 years of globalization, has  forgottena bit the “cultural” roots of the German stability policy, and is much more keen to rough simplifications (such as “the virtuous German” against the “disorderly South Europeans”).
Also for what concerns Christa Wolf, it is our impression that a lot of today’s prejudices constitute a serious hindrance for a serious comprehension of her life and of her work.
The only relevant question seems to be, today, the dispute among those, who attack the late storyteller for having carried out the whole of her work in the former DDR, and to have hoped that this would have evolved slowly towards democracy, and the others  who, on the contrary,  praise her because, in the last years of the DDR, she wrote some works which were not aligned with the orthodoxy of those times, and had even some disputes with the ruling Party.
This polemic is not appropriated according to us,because  denotes a double standard of morality. If nothing has prevented Angela Merkel, who had lived all of her previous life as a militant of a DDR official organization, to become the  Chancellor of the reunified Germany , why should Christa Wolf be condemned for having worked as a DDR storyteller, even as a critical one?
The point is that, albeit, obviously, DDR was by far very distant from the cultural and political standards of today, it was not completely insulated from long term German cultural trends.
So, some of the tendencies which were allowed, and even sponsored, by the DDR cultural policies, such as socialist Christian movements and a literary classicism, had their roots by far before World War II, and had tight links with the culture and politics of Western Germany.
An example is that FDJ existed also in the West, but was banned at an early stage. Another example is that many authors, including Wolf, continued to produce works linked to the classicist German literature, such as Christa’s Cassandra, which, from one side, are connected to the German “Classics” (which, by the way, lived in the “Eastern” Weimar), and, from another point of view, also the “Western” Adorno found, in Goethe’s work the basis of European and German identities also for the future.
The difficulty to understand today’s Germany is a further evidence of the fact that, without a much deeper knowledge of Europe’s different cultural roots, it will be impossible to find out a common cultural and political project, and, hence, a criterium for deciding upon a common European Governance.





Thursday, November 10, 2011

TOWARDS A REALLY EUROPEAN FILMOGRAPHY?



Sokurov's and Lars von Trier's New Films
Новые фильмы сокурова и Ларса фон Триера  
I  nuovi film di Sokurov e Lars von Tier
Les nouvelles pellicules de Sokurov et de Lars von Trier
Die neuen Filme von Sokurov und Lars von Trier.
 


We had commented recently with great pleasure the award, to Aleksandr Sokurov, of the Golden Lion of the Festival of Venice for his film “Faust”, which, according to us, represents an important attempt to revitalize a film production devoted to Europe cultural heritage.At the Cannes Festival, another film has been presented, Melancholia, which has not received an award for the well known political polemics concerning its filmmaker, the Dane Lars von Trier. Also the latter  film represents, according to us, an important contribution to the discussion about Europe’s identity.


1. Faust
Sokurov’s work constitutes a programmatic effort to demonstrate  the evergreen validity of European classics, like Goethe’s Faust. As it is well-known, “to translate” a work of the weight of “Faust” is a difficult task, that only the filmmaker Murnau in the Republic of Weimar  had really tried up to now.The difficulties are manifold: the philosophical and literary “thickness”, the seriousness of the themes, the length of the work, to which Goethe had devoted, in practical, all of his life.

For this reason, we cannot, either approve 100% the results achieved by Sokurov, nor criticize them. The work presented at the Venice Film Festival has already been considered as excessively "hard" even for an élite audience, because of the strong literary influences, because of the awkwardness of its stile and of its themes, and, finally, also because of its duration. However, it constitutes  already the result of a thorough simplification. In practice, it is devoted only to the 1st part of Goethe’s Faust, i.e., the sale, by Faust, of its own soul to Mephistopheles, his love with Margarethe and his descent to Hell. 

Unfortunately, , the 1st Faust without the 2nd is not so clear as to its meaning. In fact, according to our interpretation, the second Part of Faust represents  a sort of reversal of the meaning of the Tragedy's first part.In fact, during the second part, the “damned” Faust continues to live, going  through the symbolic representation of the whole history of European culture, and, at the end, is saved thanks to Margarethe’s prayers. So, he starts a new life, in a newly conquered territory , which the Emperor  grants to him as a fief. Here, he can try his social experiment, and reclaim the land from the sea, so finding in social engagement  a reason for his life, which should allow him, perhaps,, to find that sense of life for which he, in the first part, had sold his soul to Mephistopheles.

The problem is that not even in this second part Mephistopheles is completely saved. On the contrary, one sees the Lemures which surround him , what amounts to hinting that, at the end of the day, notwithstanding Grace and Works, he will be finally pray of death and destruction.

This long, complex and problematic part of the work is completely ignored by Sokurov. On the contrary, Faust, in the middle of Hell, succeeds in "killing" Mephistopheles and in flying away over high mountains. This should mean  a form of spiritual victory against the forces of evil. This conclusion of the tragedy corresponds to the optimistic view of Sokurov, that, notwithstanding all problems,  freedom of mind and search of perfection (the "faustian spirit"), typical of Europe’s "classic" cultural eras, can still be pursued, or must be pursued, also today.

2.Melancholia.
The second film, the one of Lars von Trier, has nothing of Sokurov's optimism. It, like Goethe’s original Faust, is dominated by the sense of death and of decadence of modern civilization.

This death and decadence is shown from two different point of view. From one side, the emptiness of human life in modern Western welfare state; from the other side, the unavoidable consciousness of the limitedness of human and personal histories in front of the infinity of Universe.

Earth is bound to encroach the orbit of a huge, dead and unknown planet. Scientists and media try to persuade world’s population that a clash will be avoided, but fear and skepticism will prevail, and, at the end, the most pessimistic forecasts result to be true.
Only a young lady who, since a long time, had lived a sort of psychological desease, because she was focussed on the foreseeing of the inevitable disaster, is in a position to accept wisely the truth and to infuse a minimum of calmness and serenity into her relatives, having even the courage to build, at the last minute, a sort of pathetic, useless, small temple, inside which to recreate, at least for a micro-instant, a moment of solidarity between the dying human beings. Faust would hav exclaimed "verweile doch, du bist so schoen!"

Both films show that Europe’s cinema has still the capability and the ambition to put on the scenes the themes which are most important for mankind, even if the latter does not like to be recalled of them.